ANARCHIA!

Jules Bonnot, morto

In questi giorni di bombe, anarchia e natale, voglio consigliarvi un libro che fa decisamente al caso: mai sentito parlare di Jules Bonnot? Pino Cacucci ne ripercorre la storia, il desiderio di felicità, l’intolleranza verso le ingiustizie sociali, la ribellione contro un sistema ipocrita e una politica crudele e insensata.
Jules Bonnot era un anarchico fracese: e fu il primo rapinatore a motore.
Rubava auto, e sulle auto rapinava banche e ville, colpendo con la sua banda la borghesia nel suo punto più debole: il denaro e la proprietà. Un Robin Hood moderno e poco nobile, ma altrettanto affascinante e appassionato. Continua a leggere

“Lui non è proprio il tipo” (ovvero: attente ai bravi ragazzi)

Credo che ogni donna abbia detto, o si sia sentita dire almeno una volta: “No, dai, lui non è proprio il tipo”.
Normalmente ce lo sentiamo dire dalle amiche, che ci vogliono rassicurare sulla fedeltà, sulla buona fede o sull’irreprensibilità del nostro partner. Magari mentre siamo assalite dai dubbi sulla possibilità che stia intingendo il suo biscottino in una tazza che non è la nostra.
“Poi figuriamoci, se dovesse tradirti mica lo farebbe con un’oca come quella! Un uomo che sta con una donna come te non può abbassarsi a tanto”.
Come se il cazzo avesse pensieri. Continua a leggere

Misurazione del pene (ovvero: nuove, intelligenti pratiche anti-immigrazione)

Viviamo in un momento storico in cui si ha l’ardire di chiamare “convegni” raduni che hanno tra i relatori personaggi di infimo profilo (umano, politico e intellettuale) come Mario Borghezio, mostrando la totale assenza di rispetto per la lingua italiana.
O nel quale si vende il culo a Gheddafi per lasciare fare a lui il lavoro sporco, evitando di sparare (cosa che piacerebbe a molti, in realtà) ai gommoni in arrivo sulle nostre coste: i crimini in delega danno poca soddisfazione ma sono talvolta necessari ai governi mediocri.
Insomma, siamo proprio sguarniti sulle politiche dell’immigrazione, ma data la pessima arte circense che dimostriamo anche in politica interna, non c’è da aspettarsi chissà cosa da questa manica di intelligentoni.
Che anche se hanno cambiato nome, vestendosi da festa con il nuovo termine “identitari”, rimangono xenofobi incapaci.
Ma non siamo gli unici in Europa a poter vantare una classe politica così male in arnese.
Leggo infatti sui giornali* che in Repubblica Ceca gli immigrati che chiedono asilo politico vengono sottoposti a test fallometrici: in pratica gli misurano l’uccello. Continua a leggere

Come siete invecchiati!

Sono basita. Passino i matrimoni estivi, i più tradizionali, dove ci si veste bene con poco e ci si aiuta con un filo d’abbronzatura. La luce accecante appiattisce i difetti e rende tutto più omogeneo. Ma il nuovo trend dei matrimoni invernali celebra la morte definitiva delle illusioni, e sbugiarda tutte le nostre bruttezze.
Sono mesi che contemplo su Facebook le foto di cerimonie e pranzi nuziali con un senso di sgomento: siete invecchiati terribilmente. Continua a leggere

La fine delle cose (ovvero: le palle si dimostrano al tramonto)

Ho sempre detto che è la fine delle cose ad interessarmi di più.
Gli inizi sono intriganti dal punto di vista narrativo: con i neurotrasmettitori a palla e tutta la fregola degli esordi, è sempre facile creare scenari coinvolgenti, spiaccicati su panorami irripetibili pieni di frasi ad effetto, nani, ballerine e fuochi d’artificio.
Anche se c’è chi è capace di essere noioso e banale anche all’inizio delle cose che crea e che vive, in linea di massima siamo piuttosto bravi a farci ricordare. Continua a leggere