Cécile Kyenge e la lettera aperta che circola su Facebook alla Ministra

Cecile_Kyenge

In questi giorni sto cancellando diversi contatti da Facebook, indicativamente tutti quelli che condividono la fantomatica “Lettera aperta alla signora Cècile Kyenge”: il razzismo riesco a tollerarlo male nella vita offline – dove per ragioni di contingenza sono spesso obbligata a trovarmelo intorno – figuriamoci in quella online.
La serie di stronzate contenute nella lettera qui sotto è talmente lunga che ci vorrebbe del gran tempo e una bella voglia per commentarla per intero.
A partire dal fatto che il meticciato sia un’offesa, e non una risorsa strepitosa come credo.
Oppure che avere avuto degli avi di un certo livello conti qualcosa oggi che siamo un popolo di poverini, fanalino del mondo occidentale per molte cose di cui dovremmo abbondantemente vergognarci: di fatto, annoverare tra inostri antenati nomi così prestigiosi dovrebbe semplicemente aumentare l’amarezza per ciò che siamo diventati.
Il sangue, questo maledetto simbolo etnico, questo grande equivoco culturale: guardatelo là, il sangue italiano che riempie il parlamento e le stanze del potere, guardate come ci ha ridotto.
Giusto ieri ho sentito un’imprenditrice italiana con un passivo di tre milioni di euro in banca rifiutare un’opportunità nell’Est Europa dicendo: “Io non vado in nessun paese sottosviluppato”. Oltre a non rendersi conto che il paese sottosviluppato è destinato a diventare il suo se le cose non cambiano, nemmeno lo spirito di sopravvivenza le farebbe rimangiare la sua arroganza, che se con quella ci potesse pagare i suoi debiti d’inettitudine oggi non avrebbe quei grossi problemi di liquidità che ha.
L’altra sera una ragazza mi parlava di quanto insopportabile fosse il comportamento degli extra-comunitari in Italia: “Pensa, ero a scuola alle udienze dei miei figli, e una di loro mi è passata davanti”.
Una di “LORO”, una di “QUELLI”, i fantomatici “ALTRI”.

razzismo
LORO non si integrano” era la seconda critica.
Tutte cose che dette da un’italiana fanno sorridere. Noi, abitanti delle innumerevoli Little Italy del mondo, noi campioni mondiali del sorpasso in fila, noi evasori fiscali, noi ladri e mafiosi, tangentisti e massoni, ignoranti e presuntuosi: noi che oggi odiamo quello che siamo quando lo vediamo negli altri, e sputiamo disprezzo senza nemmeno fare uno sforzo di memoria o di immedesimazione.
Io non sono razzista – mi ha detto questa ragazza quando le ho fatto presente che faceva male l’odio immotivato che traspariva dalle sue parole – l’altro giorno una negretta mi è venuta in braccio e l’ho stretta, mi ha fatto tenerezza”: senza rendersi conto che questa era la più razzista di tutte le cose che ha detto in mezz’ora di intolleranza show.
Davvero? E non l’hai allontanata dicendo ‘vattene che mi sporchi i vestiti’? Allora no, decisamente non sei razzista”.
Ho risposto così, ma forse – come sempre – avrei dovuto tacere e fare finta di avere il timpano perforato.
Perché il razzismo è peggio del pregiudizio: non implica solo diffidenza, ma selezione, epurazione.
Se ci fosse mai una benchè minima valenza etnica nell’essere persone perbene o persone permale, oggi avremo risolto i problemi peggiori del nostro pianeta.
E finchè ci sarà così tanta gente per cui conta più la razza del valore (meglio infame ma italiano, per dire), allora l’uomo rimarrà una pessima evoluzione della scimmia.

LA LETTERA IN QUESTIONE:

LETTERA APERTA ALLA SIGNORA Cècile KYENGE.

Innanzi tutto mi scuserà’ se non le offro il titolo di ministro. Non posso darle questo titolo non per il colore della sua pelle, come qualcuno in maniera sbagliata potrà pensare, ma unicamente perché nel momento del suo Giuramento di fedeltà alla Mia Patria ed alla sua Costituzione , dichiara di essere ITALIANA solo per metà. Quindi non la voglio offendere chiamandola Ministro a metà, ma d’ora in poi la chiamerò più opportunamente signora Kyenge. Vede sig.ra Cècile , non accetto che lei ci definisca e consideri dei meticci….Sà cosa vuol dire meticcio? Mezzosangue, ovvero figli di sangue misto Italiano e…. qualcun altro. Si dà il caso che gli Italiani miei avi, siano stati gli Imperatori e i Cesari di Roma caput Mundi, i Marco Polo e i Cristoforo Colombo , i Macchiavelli e i Galilei, i Leonardo, i Michelangelo, I Raffaello Sanzio, i Verdi, i Rossini, i Marconi , i Manzoni, i D’Annunzio, il Pellico, Giuseppe Garibaldi, San Francesco, San Pio di Pietralcina…. Potrei continuare per ore a farle ancora altri nomi…. Veda, nel sangue che scorre nelle mie vene, c’e’ in minima parte, e senza volerle sembrare superbo, un po’ di cromosomi di questi signori che per 90 generazioni prima di me, hanno contribuito a fare dell’ITALIA quel grande Paese che io AMO più della mia stessa Vita! Sig.ra Cècile, di lei non accetto , che ospite nella mia Terra, si erga a giudice della mia cultura e quella del mio popolo . Di lei non accetto che pur non avendo nemmeno una goccia del mio sangue, mi venga a impartire ordini. Di lei non accetto che pur non sapendo di non appartenere completamente per diritto di sangue a questo Paese, ha giurato sulla mia Carta che è l’anima dell’Italia, pur dichiarando lei stessa di NON SENTIRSI ITALIANA del tutto! Di lei non accetto che appena una settimana dopo il suo insediamento, in forza dei potere conferiti in maniera sconosciuta e non dal Popolo Italiano, voglia già arrogarsi la presentazione di un ddl, dove proporre l’acquisizione della cittadinanza per il diritto di “ius soli” ….. quando invece il nostro diritto da 80 generazioni segue lo “ius sanguinis”, che presuppone una concezione oggettiva della cittadinanza, basata sul sangue, sulla discendenza, sull’etnia, sulla lingua. Questo diritto di ius sanguinis, i miei discendenti se lo sono conquistato con il sacrificio di molte vite, due guerre mondiali comprese…. i suoi avi no! Di lei non accetto che oltre alla sovversione di un diritto millenario, propone di cambiare anche la legge sull’immigrazione, ovvero l’abrogazione del reato di clandestinità, trasformando il Mio Paese, non il suo, in una terra di……. Nessuno.Di lei non accetto il proporre il sig. Mario Balotelli, come testimonial per le sue campagne…… un esempio negativo per le nuove generazioni, dal punto di vista etico e comportamentale.
Io non la accetto signora Kyenge, perché non l’ho votata e lei non mi rappresenta e non mi rappresenterà mai, perché Amo il mio Paese con le sue tradizioni, la sua cultura trimillenaria e non mi interessa che vengano METICCIATE (e qui lo uso io il termine) né con la sua cultura né con altre.
Ci ripensi signora Kyenge, le sue dichiarazioni sono inopportune e gettano il buio sulla storia millenaria dell’Italia, e comprenda che lei non potrà essere di aiuto per noi Italiani, tanto meno per gli immigrati. Io rispetto la sua cultura, lei faccia altrettanto.

Lara CALLIGARIS
ITALIA NAZIONE

57 thoughts on “Cécile Kyenge e la lettera aperta che circola su Facebook alla Ministra

  1. Condivido in toto quello che hai scritto, si potrebbe anche ricordare ai nostri cari puristi della razza, che anche noi italiani siamo stati e siamo un popolo di migranti e che quando si sbarcava a Long Island non ci stendevano il tappettino rosso per varcare il confine degli USA.

  2. Perché, non si può non sentirsi rappresentati da un ministro? Beh io non mi sento rappresentato dal diplomatico Staffan de Mistura che fino al 1999 era svedese per il semplice motivo che non so se questi agirà nel pieno interesse dell’Italia o di altri paesi (e guarda bene, almeno de Mistura un padre Italiano ce l’ha avuto). Come posso sentirmi rappresentato da una come la Kyenge che si fa vanto di avere due nazionalità? Quale di queste avrà il sopravvento? Beh ce lo sta dimostrando ogni giorno… Ora non venirmi a dire che sono razzista perchè il motivo per cui non mi sento rappresentato dalla Kyenge è lo stesso per cui non mi sento rappresentato da de Mistura che è bianco come il latte.

    • E ti senti rappresentato da tutti i ministri italianissimi che negli ultimi 40 anni hanno rubato, corrotto, affossato questo paese, pagato tangenti, distrutto il sistema scolastico e culturale, reso ridicola l’Italia. Che hanno pensato esclusivamente ai cazzi loro senza porre argini alla crisi economica e allo sfascio del mercato del lavoro. Ti senti rappresentato da questa gente solo perchè italiana? Quindi meglio un italiano merda a prescindere? Io mi sento rappresentata dalle persone oneste, serie e capaci. Di che nazionalità siano o di che colore abbiano la pelle non me ne frega una mazza. Ma d’altra parte, ognuno si sente rappresentato da chi gli assomiglia.

      • mettiamola su questo piano: preferisco sentirmi dare – in casa mia – del povero imbecille da mia sorella, da mio fratello o da un parente stretto piuttosto che da un perfetto estraneo.

      • La Ministra non ha dato dell’imbecille a nessuno, e questo è un punto fermo. Ma se anche l’avesse fatto (e non lo ha fatto), è bizzarro che la preoccupazione più grande sia quella di imbizzarrirsi per chi ci può dare dell’imbecille e chi no, senza rammaricarsi del fatto che magari dovremmo cercare di non esserlo, imbecilli. Ma la storia del dito e della luna è vecchia quanto il mondo.

  3. Calligaris
    Innanzi tutto mi scuserà se non le offro il titolo di signora, perché, come credo lei non sa, la parola “signore” (comparativo latino da tradursi “più vecchio”) è un titolo di deferenza originariamente accordato a chi, in avanti con l’età, dimostrasse colla sua condotta la saggezza che si presume appannaggio di una maturità avanzata, e per questo degna dell’esercizio di un potere. “Signore” varrebbe un po’ come “Dominus”, e cioè “padrone, capo”… Mi perdoni dunque se proprio non me la sento, a margine della lettura del suo delirante sproloquio.
    Delirio che non mi chinerò a controbattere, perché lo ha già fatto Alice e perché so bene che sarebbe una perdita di tempo improduttiva; tempo che preferisco destinare alla lettura di un bel libro che mi risollevi dal baratro vertiginoso della sua scandalosa pochezza intellettuale.
    Mi faccia una cortesia, però: oltre a passare le giornate a impastrocchiare demenzialità neanderthaliane, e, a quel che presumo, a scrutare nanomillilitricamente il suo sangue, nell’avventurosa intrapresa di rinvenirvi quello degli infiniti genii della Istoria Italiana, si sforzi anche di leggerne gli scritti magari, di ascoltarne la musica, di imitarne la grandezza di opere e di spirito… Perché non vorrei proprio che, rivoltandosi per il disgusto delle sue parole, le millantate nobili goccine del sangue di cotanti padri della patria le procurassero qualche disavventura arteriosa… Cerchi di averne rispetto, piuttosto, destinando alla discarica culturale questo ciarpame fascinazistoide… che si direbbe ormai superato, se Noi non si intralciasse di tanto in tanto in ectoplasmi come lei…
    Io comincerei, innanzitutto, ad impararne il nome: io comincerei magari da MaChiavelli, con una c…

    • CARO PAOLO, un ectoplasme lo diventerai tu tra qualche annetto, sommerso dalla marea di alieni cresciuti con la cittadinanza farlocca e l’educazione islamica . ti annienteranno, come stanno annientando la nostra lingua e la nostra cultura ( ma tu li ascolti quando parlano questi ”nuovi italiani? stanno massacrando la lingua e i nostri valori ). il coccodrillo ti mangerà per ultimo, ma ti mangerà comunque.

  4. Carissima Elenatorresaniblog, restando in termini di bagno (vedi vignetta in alto) ti devo dire che… stai pisciando fuori dal vaso! NESSUNO (e ripeto NESSUNO) ne fa una questione di razza. O meglio, siccome non posso parlare in nome di altri, io condivido l’articolo della Signora Calligaris ma non ne faccio assolutamente una questione di razza. Anzi, Le dico apertamente che del colore della Signora Kyenge…me ne sbatto gli zebedei. Ma come io, nato in Italia, vissuto in Italia e di sangue italiano (parafrasato: “usi e costumi”) non me la sentirei di andare a rappresentare un altro paese, non per altro, ma per sommo rispetto dei suoi cittadini, alla stessa maniera non accetto che una rispettabilissima Signora Kyenge (italiana unicamente su carta e che ancora riconosce quella, la Rep. del Congo, come sua terra) venga ad insegnarmi come vivere, quali costumi adottare e quali abbandonare. Massima stima ho della sua persona in quanto tale, ma non la riconoscerò MAI come rappresentante della mia modesta e povera persona, poiché mi son sempre ritenuto e mi ritengo ancora oggi cittadino d’Italia (Patria avente tutti i suoi pochi pregi ed infiniti difetti) e non cittadino del mondo. Comunque, se qualcuno ha avuto la volontà di seguire la trasmissione domenicale di rai3 “in mezz’ora”, si sarà reso conto che il termine “meticcio” è stato utilizzato in primo luogo dalla Signora Kyenge; e ricordo inoltre che lo stesso termine risulta essere – da vocabolario – un eufemismo di “bastardo”. …E che la nuova pseudo-ministro mi dia del “…un po’ bastardo”…. non mi va mica tanto giù, eh!!!! In terzo luogo: se – come ha palesemente comunicato – non la aggrada il nostro modo di vivere… la strada per il Congo (o dovunque voglia dirigersi) è sempre aperta: non saremo noi meticci a trattenerla qui con la forza! Fino ad ora non ho sentito nessuno farne un problema di pelle, ma solo di inopportunità in quanto straniera; posso quindi credere che il medesimo atteggiamento chiunque l’avrebbe avuto nel caso in cui si fosse candidato a ministro un cittadino americano, francese, tedesco o d’ogni altro dove.

    • Non sono affatto “carissima”, e in un paese col catetere è difficile che qualcuno possa dire a qualcun altro chi sta pisciando dove. Detto questo, non posso far altro che ripetere quello che ho già scritto sopra: meglio infami ma italiani? Bene, è la negazione dell’evoluzione. Per quanto mi riguarda, stavamo meglio appesi agli alberi per la coda a testa in giù. Ma tanto tra poco ci finiremo di nuovo.

  5. Gentilissima Signora
    Lara CALLIGARIS
    ho letto attentamente la Sua lettera aperta indirizzata al Ministro Cècile KYENGE, stupendomi del fatto che sia rimasta indignata , che il Ministro abbia utilizzato il termine meticcio per definire noi italiani. Comunque, questo non sarebbe accaduto, se il Ministro Cècile KYENGE non fosse stato provocato dalla Lega con una dichiarazione disgustosa di Emilio Paradiso, consigliere e capogruppo della Lega Nord al Comune di Prato, che chiede su Facebook la rimozione di Cecile Kyenge dall’incarico di ministro per l’Integrazione.
    Comunque sia, la parola incriminata è dare dei meticci a noi italiani,
    Vocabolario TRECCANI (VERIFICABILE)
    …Metìccio (ant. mestìccio, mestizzo o mestizo) s. m. (f. -a) e agg. [lat. tardo mixtīcius, der. di mixtus, part. pass. di miscēre «mescolare» (propr. «misto di colore bianco e nero»), influenzato successivamente dal fr. métis; le varianti ant. mestizo o mestizzo sono dallo spagn. mestizo, che ha lo stesso etimo] (pl. f. -ce). –
    In antropologia fisica, in senso stretto, individuo nato da un genitore di razza bianca e da uno di razza diversa (africana, amerindia, cinese, ecc…. ): i m. dell’America Settentrionale, del Sud Africa.
    Un po’ di storia, non guasta
    La leggenda di Roma, fondata da Romolo, discendente di Enea, tramandataci dagli scritti di Tito Livio e di Virgilio, univa le origini latine alla discendenza greca: un insieme che piaceva molto ai Romani, orgogliosi della loro stirpe latina ma affascinati dalla cultura ellenistica.
    L’ellenismo è un «termine della storiografia moderna, per indicare quel periodo storico-culturale della storia del Mondo Antico «che segue le imprese di Alessandro MAGNO e arriva fino alla formale nascita dell’Impero Romano» con l’annessione dell’ultimo regno ellenistico, l’Egitto tolemaico, nel 31 a.C. con Ottaviano vincitore a Azio.Il suo tratto caratterizzante è la diffusione della civiltà greca nel mondo mediterraneo, eurasiatico e orientale, e la sua fusione con le culture dell’Asia Minore, dell’Asia Centrale, della Siria e della Fenicia, dell’Africa del Nord, della Mesopotamia, dell’Iran e dell’India, e la conseguente nascita di una civiltà, detta appunto «ellenistica», che fu modello per altre culture relativamente alla filosofia, economia, religione, scienza e arte.
    Dunque ciò vuol dire che siamo una mescolanza di culture e razze del mondo allora conosciuto, ma la potenza di ROMA è stata quella di unificare tutti questi popoli in unico impero, è diventa così “Roma Caput mundi”. Se ha del tempo, guardi una cartina storica dell’impero romano e vedrà d’enorme diversità delle razze presenti. I ROMANI erano individui intelligentissimi, e prendevano dalle popolazioni conquistate tutto ciò che di meglio li potesse elevare nella loro magnificenza. Hanno attinto a piene mani dai greci tutta la filosofia e la conoscenza per utilizzarla a loro favore e così anche dalle altre popolazioni. Sant’AGOSTINO nato Ippona antica città settentrionale dell’ AFRICA è stato un filosofo, vescovo e teologo latino.
    Lucio Anneo Seneca,nato a Corduba (Spagna), 4 a.C. – Roma, 65), è stato un filosofo, poeta, politico e drammaturgo romano….e altri ancora come vede erano latini cittadini di Roma e parlavano un’unica lingua il latino. Tutto ciò fu importante per l’Italia o meglio per ROMA fino quando l’Imperatore Costantino non divise l’Impero nel 313 d.C. e da li in poi per l’Italia o meglio dire L’impero d’occidente è stato un continuo decadimento con i territori sempre più piccoli e dimezzati, diventando terra di conquista dei barbari, visigoti ecc.. un vero orrore.

    Abbiamo avuto una tregua solo con la Pace, sancita a Lodi nel 1454 che per tutta la seconda metà del secolo ha garantito l’assenza di guerre, grazie alla personalità autorevole di Lorenzo il Magnifico, (che oltre essere un abile politico, fu un mecenate e favorì la nascita di un rinascimento che non ha eguali in nessuna parte del mondo attingendo a piene mani dal mondo arabo: matematica, astronomia e filosofia greca). Poi fu rimesso tutto in discussione dalla discesa in Italia (1494) del re di Francia Carlo VIII, che diede avvio a quel periodo di conflitti ricordati dalla storiografia come Guerre d’Italia e tutto decadde nell’oblio.
    Niccolò Machiavelli vissuto, dopo il Magnifico (al servizio di Cesare Borgia) afferma nel “Principe” il fine giustifica i mezzi” è tutto un bel pensare … preferisco Francesco Guicciardini (sempre della stessa epoca) il quale riteneva “che la storia si ripete” e sono pienamente d’accordo perché chi studia in modo approfondito la storia vede che tutto accade in modo ripetitivo, cambiano i nomi i modi ma il fine è sempre lo stesso la supremazia e l’arroganza del più forte.
    Tornando a una storia più recente, anche Garibaldi fu considerato un traditore della Patria, aveva una taglia sulla sua testa imposta dai Savoia vivo o morto. Dovette fuggire in Sud America, dove fu un eroe, perché quando vedeva ingiustizia sociale non riusciva rimanere indifferente e combatteva per i diritti dei più deboli (per me è un grande eroe; tra le altre avventure, liberò più di 100 schiavi). Ma si sa l’attrazione per l’Italia gli è sempre rimasta nel cuore, e insieme ai suoi compagni di cui uno era il suo fedelissimo amico nero, (ex schiavo) raggiunse l’Italia con la nave “Speranza” e anche con il supporto di sua moglie, ANITA, considerata eroina italiana (di razza meticcia) ha dato inizio a quella grande avventura che si chiama ITALIA, e da li inizia un’altra storia.
    Per quanto riguarda le Sue 90 generazioni precedenti la devo contraddire, perché si è italiani a partire (tenendo conto di tutta l’Italia unita) dal 17 marzo 1861; per me ha fatto male i conti.

    Un’altra cosa che non mi piace è il fatto che consideri il Ministro: ospite, mi ricorda molto una parola in lingua tedesca, che evidenzia essere restii ad accettare gli immigrati. Infatti non c’è traduzione, si dice “Gastarabeiter”, GAST =OSPITE ARBEITER=LAVORARE come vede vi è un’analogia. Il fatto di scegliere, o meglio non scegliere parole che definiscono LE COSE COME SONO.

    Questa lettura ha attirato la mia l’attenzione, perché mi ricorda molto (la informo, che sono una fanatica di storia, ma approfondita e mi piace sentire diverse campane) i discorsi che dopo la prima guerra mondiale a Monaco di Baviera si sentivano in una certa birreria , la Hofbrauhaus, che faceva un certo piccolo e diabolico uomo: ADOLF HITLER, il Fuhrer. Faceva questi discorsi di purezza della razza ariana, ma cosa si nascondeva dietro quei discorsi? La frustrazione di una Germania in miseria costretta ad umiliazioni da una classe economicamente forte rappresentata dagli ebrei. La sua rabbia, la sua invidia, il suo fallimento prima come pittore, poi come soldato si sono diffuse fino a plagiare milioni di tedeschi. Ho letto MEIN KAMPF e sono rabbrividita, come sono rabbrividita alle sciocchezze senza ne capo ne coda che ho Letto nella Sua lettera aperta, che sembra scritta solo per istigare l’odio razziale e xenofobia.

    Distinti Saluti
    Maria Azzarello

  6. questi sono gli stessi che si sentono rappresentati da borghezioperche italico di sangue?!?!?
    Mi fanno schifo gli italioti con sto cervello… scusa ele per una volta generalizzo io… ma è cosi!!!
    bellissimo articolo!!

  7. QUesta è la mia risposta, postata su Fb nel diario di un’amica.

    MI spiace leggere lettere del genere. Denotano una grande grandissima ignoranza (nel senso di ignorare). Si può essere d’accordo o meno con le proposte di un ministro ma si dovrebbe farlo con un minimo di cognizione di causa.Al di la delle tendenze politiche di ciascuno che vanno rispettate. PRIMA INESATTEZZA:meticcio non è offensivo ne lesivo per nessuno. Inutile citare fonti storiche se si ignora che l’umanità come la conosciamo oggi ha visto i natali proprio nella terra del nostro ministro Kyenge. Ebbene si, ancora prima dei Cesari, degli Egiziani e i Sumeri la specie ominide Sapiens si è sviluppata in Africa. SECONDA INESATTEZZA: L’italia, cara signora Lara è nata nel 1861 e non ha una storia millenaria. L’impero romano da lei citato dava la cittadinanza anche alle provincie mediorentali.

  8. UN FANTASTICO DISCORSO ALLA NAZIONE DA PARTE DEL MINISTRO AUSTRALIANO PETER COSTELLO !

    Non sono contrario all’immigrazione e non ho niente contro coloro che cercano una vita migliore venendo in Australia.

    Tuttavia ci sono questioni che coloro che recentemente sono arrivati nel nostro Paese e, a quanto sembra, anche qualcuno dei nostri concittadini nati qui, devono capire.

    L’idea che l’Australia deve essere una comunità multiculturale è servita soltanto a dissolvere la nostra sovranità ed il sentimento di identità nazionale.

    Come australiani, abbiamo la nostra cultura, la nostra società, la nostra lingua ed il nostro modo di vivere. Questa cultura è nata e cresciuta durante più di due secoli di lotte, processi e vittorie da parte dei milioni di uomini e donne che hanno cercato la libertà di questo Paese.

    Noi parliamo l’inglese, non il libanese, l’arabo, il cinese, il giapponese, il russo o qualsiasi altra lingua. Perciò, se desiderate far parte della nostra società, imparate la lingua! La maggioranza degli australiani crede in Dio. Non si tratta soltanto di un affare privato di qualche cristiano fondamentalista di destra, ma vi è un dato di fatto certo ed incontrovertibile: uomini e donne cristiani hanno fondato questa nazione su principi cristiani, ed è chiaramente documentato nella nostra storia e dovrebbe essere scritto sui muri delle nostre scuole.

    Se il nostro Dio vi offende, allora vi consiglio di prendere in considerazione la decisione di scegliere un’altra parte del mondo per mettere su casa, perché Dio è parte della nostra cultura. Accetteremo le vostre opinioni religiose, e non vi faremo domande, però daremo per scontato che anche voi accettiate le nostre e cercherete di vivere in pace ed armonia con noi. Se la Croce vi offende, o vi molesta, o non vi piace, allora dovrete pensare seriamente di andarvene da qualche altra parte. Siamo orgogliosi della nostra cultura e non pensiamo minimamente di cambiarla, ed i problemi del vostro paese di origine non devono essere trasferiti sul nostro.

    Cercate di capire che potete praticare la vostra cultura, ma non dovete assolutamente obbligare gli altri a farlo.

    Questo è il nostro Paese, la nostra terra, il nostro modo di vivere vi offriamo la possibilità di viverci al meglio. Ma se voi cominciate a lamentarvi, a piagnucolare, e non accettate la nostra bandiera, il nostro giuramento, i nostri impegni, le nostre credenze cristiane, o il nostro modo di vivere, vi dico con la massima franchezza che potete far uso di questa nostra grande libertà di cui godiamo in Australia: il diritto di andarvene.

    Se non siete felici qui, allora andatevene.

    Nessuno vi ha obbligato a venire nel nostro Paese. Voi avete chiesto di vivere qui: ed allora accettate il Paese che avete scelto. Se non lo fate, andatevene!

    Vi abbiamo accolto aprendo le porte del nostro paese; se non volete essere cittadini come tutti in questo paese, allora tornate al Paese da cui siete partiti!

    Questo è il dovere di ogni nazione.

    Questo è il dovere di ogni immigrato.

    Io la penso come lui !!

    • Beh, pensarla come quelli che han rubato la terra ai legittimi proprietari, sterminando gli aborigeni e facendoli diventare prigionieri a casa loro privandoli di ogni diritto e ogni dignità…. non è affatto male.
      Per il resto, i doveri di ogni immigrato sono i doveri di ogni cittadino, e hanno sempre a che fare con legalità e rispetto. Tutti i discorsi sul sangue, la razza, la religione (in stati che si dichiarano laici e lo sono per costituzione, come l’Italia) sono tutti discorsi di un’ignoranza mostruosa.

  9. https://www.youtube.com/watch?v=DJSkXfxLx4w oppure https://www.youtube.com/watch?v=YqzE9klgOuo questa è la risposta di un ITALIANO DOC la mia invece è questa:
    ne condivido ne tanto meno mi piace per il semplice fatto che una testa poco pensante possa dire certe cose. al momento stesso in cui un “METICCIO” DICE SONO DI RAZZA italiana ha già rinunciato all’altra. poi vai a vedere bene la storia della ITALIA che questa tua nazionalità si mi piace ma, non esiste L’ITALIA ESISTONO LE ITALIE, VEDI DIALETTI avete dovuto inventare l’italiano per capirvi in tutta la nazione, e che ancora oggi c’e ne sono tanti che non lo sanno parlare come si deve…… e il nord c’è la quasi a morte con il sud. la tua razza italiana è sempre stata meticcia dalle tante invasioni ….. mi dispiace dirtelo ma il tuo sangue puro è rosso come quello dell resto del’umanità. se poi non vuoi riconoscere Lei come ministro mica si è eletta da sola, sono state applicate le leggi dei tuoi padri a farla eleggere….. se non ti vuoi “meticciare” con altre culture bene comprati una campana di vetro e mettiti dentro cosi non rischi la contaminazione…. sai è un virus letale…. P.S. SE UN ITALIANO IMMIGRATO IN AMERICA CON CITTADINANZA AMERICANA DICESSE DI ESSERE SOLO AMERICANO A TE TI VA BENE GIUSTO?????? OPPURE è UN INDEGNO A SPUTARE SUI 3000 ANNI DI STORIA ITALIANA?

  10. Sento fortemente l’impulso di difendere Garibaldi visto che è stato citato; per chi non lo sapesse, Garibaldi aveva come il più grande sogno quello di eliminare i confini tra i paesi. Nello spirito di umana fratellanza espresse simpatia per la giustizia e la dignità di tutti. “L’Eroe dei due mondi” si spese tante volte a favore della pace e della cooperazione fra i popoli. Non descrivete Garibaldi come fosse nazionalista per favore.

  11. Ma vi sembra una cosa normale? Il ministro in questione vuole ABOLIRE IL REATO DI CLANDESTINITÀ!!! Quando in Italia ci saranno 2 italiani su 10 rimpiangerete le vostre critiche alla Signora Calligaris

  12. Sta a sentire,
    Mafiosa, ladra e infame sarai tu e gli stronzi rossi come te!
    Little Italy non mi rappresenta, così come non mi rappresenta la politica italiana e i suoi esponenti.
    Io sono un occidentale onesto. Dico occidentale perché sento di appartenere alla cultura europea, non solo a quella italiana.
    Fosse per me i quartieri italo-americani mafiosi non sarebbero esistiti.
    Fosse per me le cosche mafiose in tutta Italia non troverebbero pace.
    Fosse per me la politica italiana e i politici stessi sarebbero rimpiazzati tutti dall’oggi al domani con un sistema politico più efficiente, rapido e meno aggrappato a cavilli idioti.

    E finitela di credere che solo il vostro modo di vedere il mondo sia quello giusto!! Col vostro moralismo e perbenismo che fanno venire il volta stomaco!
    “Non esistono confini, non esistono nazioni, non esiste il sangue!”. Per voi altri non esiste un cazzo!! La vostra massima libidine è starvene nei vostri covi a drogarvi, a fraternizzare con chissà chi e a sparare stronzate!!
    Siete ridicoli! Siete ancora convinti che il mondo sia sotto lo stivale di Hitler!! Siete dei bambini ritardati mai cresciuti che credono ancora alle favolette!!
    Ma svegliatevi!!
    Il mondo non sarà più bello se permettiamo ad una stronza qualsiasi di insultarci rimanendo impunita!!
    Senza sangue non c’è identità. E senza identità non c’è stimolo a migliorare! L’uomo ha sempre prosperato identificandosi in qualcosa. In un branco, in un villaggio, in una città, in una nazione. Grandi cose sono state fatte grazie a questi sentimenti di appartenenza!
    Guarda, invece, che progressi inutili sta facendo l’uomo grazie a questo multiculturalismo e al “no ai confini”. Le uniche grandi scoperte sono i televisori al plasma o in 3D o LCD o sarcazzo… E capirai!!
    Non c’è niente di bello nell’abolire il sangue, la tradizione e la storia di un popolo!

    Ma si sa, grazie a voi altri gira tutto al contrario. Gli assassini girano liberi per le strade nascondendosi dietro l’infermità mentale, e i nemici dell’Italia vengono premiati ottenendo un posto al governo.

  13. Ma questo è scemo. Johnny Ribelle….
    Abbiamo solo da imparare da altre civiltà, Congo in primis. Ricordiamoci che la civiltà romana sorge sulle mescolanze etniche. Ciao Gionni, che dio ti abbia in gloria. Bell’articolo Elena, complimenti.

    • Se il nostro Gionni non si fosse sperticato in insulti avrei anche potuto dedicare tempo a rispondere che multiculturalismo non significa nessuna cultura, ma che proprio attraverso il rispetto delle culture degli altri si può valorizzare anche la propria. Ma già sullo “sta a sentire” avevo capito che tutto sarebbe stato comunque inutile. 😀 Grazie Alice 😀

  14. italiana e croata per parte di nonna materna; mio figlio italiano e venezuelano per parte di papà…mi sa che ho creato un casino di meticciato…e mo’ come glielo spiego alla calligaris…?

  15. Questo e’ il blog giusto per tutti coloro che vogliono capire qualcosa su questo argomento. Trovo quasi difficile discutere con te (cosa che io in realta’ vorrei… haha). Avete sicuramente dato nuova vita a un tema di cui si e’ parlato per anni. Grandi cose, semplicemente fantastico!

  16. “Sà cosa vuol dire meticcio? Mezzosangue”… ecco un’altra vittima della saga di Harry Potter. Condivido con l’autore della premessa: una lettera del genere… diciamo che non la commento, ecco.

  17. Lei signora Calligaris non mi rappresenta e i miei AVI sono quelli che hanno contribuito a fare di questa Nazione un valore da difendere…da gente come lei !

  18. ‎ On.le Ministro – Cécile Kyenge
    cecile@cecilekyenge.it

    ‎ Onorevole Ministro!!‎
    Mi congratulo con la S.V. per l’importantissimo dicastero a Lei assegnato- in un settore tanto complesso, ‎quale quello dell’immigrazione in Italia. Lei, sicuramente, data la sua esperienza e conoscenza dei ‎problemi, è la persona giusta al posto giusto – le leggi vigenti in materia, sono da modificare, perchè, alla ‎prova dei fatti, si sono dimostrate inadeguate.‎
    Come Lei ben sa, dopo la legge Martelli, i partiti, condizionati da interessi e tornaconti politici, hanno ‎peggiorato le normative, che, nel frattempo, si sono accumulate e sovrapposte, formando un coacervo ‎assurdo e dannoso per la democrazia, per gli interessi degli immigrati e contro tutto l’Associazionismo delle ‎comunità straniere, che a titolo gratuito e con autofinanziamento dei soci, si sono sempre adoperati per ‎l’integrazione dei migranti. Arrivato in Italia, anch’io come Lei, presente qui da oltre 48 anni, ho dovuto ‎chiedere la cittadinanza italiana dal 1988, con decreto firmato da Presidente Pertini a causa di leggi ‎inadeguate (in particolare la legge che non mi permetteva l’esercizio delle libere professioni malgrado mi ‎fossi laureato in Italia e avessi sostenuto l’Esame di Stato, imposto dalla mancanza dell’Accordo di ‎reciprocità tra il mio Stato, l’Iran e l’Italia e la legge che impediva il possesso della proprietà). Grazie alla ‎mia lunga permanenza in Italia, è doveroso per me testimoniare l’iter legislativo sull’immigrazione fino alla ‎legge Martelli, che ha posto fine, sia politicamente che sostanzialmente, alle gravi carenze, che in quel ‎momento esistevano, in tema di integrazione dei migranti. Voglio sottolineare l’impegno e il contributo delle ‎tante associazioni di migranti e delle singole persone nella stesura della legge, in particolare mi preme ‎ricordare l’ON. Juri Pelican eurodeputato PSI e membro onorario dell’Associazione per i Rifugiati Politici ‎‎(attivista della primavera di Praga nel 1977) ed il professor Paolo Ungari, presidente della commissione per i ‎diritti umani presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Successivamente abbiamo assistito, impotenti, ‎al crollo delle innovazioni introdotte dalla legge Martelli in tema di lavoro autonomo e professionale e diritto ‎alla proprietà e alla reciprocità vigente tra i diversi Stati e l’Italia.‎
    Tuttora art. 10 della Costituzione Italiana non è diventata legge – le Consulte degli Enti Locali ( ‎comuni, Provincie e Regioni ) sono state disattese o annullate, distruggendo, così, l’unica seria possibilità ‎di confronto democratico tra gli immigrati e lo Stato Italiano – E’ stata negata l’integrazione e sono stati ‎disattivati perfino gli Albi delle Associazioni delle comunità straniere in Italia che, ripeto erano le uniche ‎istituzioni capaci di agevolare veri confronti democratici.‎
    Persino la Consulta fatta dall’On. Livia Turca il 25 luglio 1988, di cui ero membro, presieduta qualche volta ‎dallo stesso Martelli, purtroppo, ha avuto vita breve – a causa, forse, del fatto che i membri stranieri ‎partecipanti non erano veri rappresentati e portatori degli interessi delle loro comunità di appartenenza, ma ‎erano, piuttosto, preoccupati di conseguire vantaggi e privilegi delle rappresentanze delle organizzazioni ‎italiane-‎
    Anche gli stranieri, occasionalmente con cariche elettive ad ogni livello, del resto, non hanno mai voluto ‎comunicare o confrontarsi con le realtà delle Associazioni e dei loro concittadini rappresentati, ma ‎seguivano, invece, le direttive imposte dai Partiti di appartenenza e grazie ai quali erano state organizzate.‎
    Ad esempio, I 4 Consiglieri aggiunti del consiglio Comunale di Roma e persino l’assessore di origine ‎straniera – un’ anomalia inaudita – durante le loro presenze nelle varie amministrazioni capitoline non hanno ‎mai voluto incontrare le associazioni di immigrati malgrado gli inviti che ho ripetutamente inviato come ‎presidente eletto (2007 – 2011) di un “osservatorio interetnico per il controllo democratico “ con firma ‎di 5 consiglieri in rappresentanza delle varie comunità ;‎
    ‎ ‎
    Mi permetto, in base a queste considerazioni, di suggerirle, nel rispetto delle Direttive Europee ( n° 203/92 ) ‎firmato nel 8 marzo 1994 da Ciampi e Andreatta, che grazie al suo interessamento, Lei possa riusare ‎riattivandola, la Consulta Turco ( Decreto legislativo del 25 Luglio 1988 N° 286 art 42 )- Meglio ancora ‎sarebbe che Lei istituisse di nuovo un Albo delle associazioni Delle Comunità Straniere o di origine ‎straniere in Italia e relativo osservatorio per il controllo dell’applicazione corretta e reale delle leggi in ‎materia- in quest’ambito dovrebbe nascere la futura organica e definitiva legge per gli stranieri immigrati , ‎rifugiati e che nasceranno in futuro in Italia –‎
    Come saggiamente afferma la Presidente Laura Boldrini che “ I Partiti sono necessari alla Democrazia “ , ‎aggiungo che le Associazioni degli Stranieri In Italia sono indispensabili ad una più completa democrazia da ‎realizzare in questo Paese con un’ effettiva integrazione democratica dei nuovi cittadini.‎
    ‎ In attesa di cortese riscontro alla presente lettera, sono a sua completa disposizione in conseguenza ‎della mia quarantennale esperienza in materia, in particolare, nel delicato settore dei diritti umani e dei ‎rifugiati politici ;‎
    Sarebbe opportuno che tutte queste scelte vengano decise in una conferenza nazionale ‎sull’immigrazione che sarebbe la seconda dopo quella di Martelli;‎
    Vorrei, inoltre, farle presente che:‎
    • la crisi economica italiana, pesa soprattutto sulla popolazione straniera in particolare sul campo dell’edilizia, ‎dell’assistenza alle persone (badanti), e dei professionisti (come gli architetti). Ci sono molti che stanno ‎ritornando al paese d’origine, sia extracomunitari che provenienti dell’est europeo; indipendentemente dal ‎possesso della cittadinanza italiana. Tra questi, sicuramente, ci saranno pure i neonati che dovrebbero ‎acquisire la cittadinanza italiana qualora fosse promulgata la nuova legge. ‎
    • La nuove disposizioni non devono tralasciare altre situazioni pregresse tuttora non risolte che pesano sugli ‎anelli più deboli della società, come gli immigrati e sopratutto i rifugiati ;‎
    • dovrebbe essere avviata una seria riflessione sulla cancellazione del reato di clandestinità che dovrebbe ‎prevedere, in primo luogo, la risoluzione delle difficoltà e delle lunghe file per gli ingressi regolari per i ‎turisti, per gli stranieri che chiedono il ricongiungimento familiare o per visita ai familiari etc…, che spesso ‎provoca delle attese lunghissime, anche di mesi, ai cancelli dei consolati italiani all’estero per un visto di 3 ‎settimane non rinnovabile;‎
    ‎ ‎ ‎ Cordlalmente con distinti Saluti
    ‎ Arch . Vahè Massihi Vartanian

    ‎ Via Santa Croce in Gerulasemme, 106 – 00185 ‎Roma Vartanian2000@hotmail.com– Cell: 3477539508‎
    Presso La Sede del FORUM delle Comunità Straniere in Italia ‎
    ‎ ‎
    N.B. La presente lettera sarà trasmessa a tutte le associazioni e a tutte le persone che hanno fatto parte delle ‎consulte, degli assessorati e dei gruppi impegnati nelle iniziative politiche per la conquista dei diritti degli ‎immigrati e dei rifugiati. L’associazionismo immigrato può, come nel passato, essere strumento indispensabile ‎per favorire l’integrazione democratica. Il suo rafforzamento può direttamente contribuire a isolare le ‎manifestazioni di intolleranza, di razzismo, di violenza e di strumentalizzazione delle fedi religiose.‎

    • ” tra questi ci saranno i neonati che hanno acquisito la cittadinanza italiana per nascita” solo questo fa capire come lo jus soli sia una idiozia. perchè non la chiede il genitore la cittadinanza. permettere che ci siano neonati italiani e genitori extracomunitari è una idiozia o una furbata ben congegnata per fregarci due volte.

  19. Mi congratuol ocn la signora Calligaris! Straquoto in pieno! E voi continuate pure a difendere che vuole abolire il reato di clandestinità (reato becero che invece andrebbe fatto rispettare appieno!), di fendete che vuola anche l’ abiolizione del soggiorno irregolare e chi sostiene che la poligamia facilita i rapporti con la società! Ah, a proposito, state difendendo anche colei che vuole mettere gli extracomunitari nella pubblica amminsitrazione! Va bene qualcuno regolare e lavoratore, ma poi basta! E questo non è razzismo! Ministro Kyenge tornatene da dove sei venuta! Ancora complimento alla signora Calligaris, che vi piaccia o no!

    • Mi congratulo con la signora Calligaris! Straquoto in pieno! E voi continuate pure a difendere chi vuole abolire il reato di clandestinità (reato becero che invece andrebbe fatto rispettare appieno!), difendete che vuola anche l’ abolizione del soggiorno irregolare e chi sostiene che la poligamia facilita i rapporti con la società! Ah, a proposito, state difendendo anche colei che vuole collocare gli extracomunitari nella pubblica amminsitrazione! Va bene qualcuno regolare e lavoratore, ma poi basta! E questo non è razzismo! Ministro Kyenge tornatene da dove sei venuta! Ancora complimento alla signora Calligaris, che vi piaccia o no!

  20. Vivo in un piccolo paese (diecimila abitanti circa).
    Ho una zia insegnante, fino a qualche anno fa diceva tutto il meglio dei bambini stranieri e anche dei loro genitori, mi diceva che avevano voglia di impegnarsi e di imparare, capitava spesso che fossero i primi della classe. Allora c’erano due o tre bambini stranieri su una classe da quindici-venti alunni, la scuola ha poche sezioni tre al massimo.
    Oggi le cose sono cambiate, i bambini stranieri sono più di un terzo e di varie etnie, ma i loro genitori sono sempre più disinteressati, sia di come vanno i bambini a scuola sia di partecipare alle iniziative che le insegnanti propongono, purtroppo il comportamento dei genitori si riflette sui bambini che sono sempre più svogliati e senza regole.
    Pochi giorni fa c’è stata una sagra in paese, gli immigrati che hanno partecipato, anche solo facendo un giretto tra le bancarelle, erano davvero pochi rispetto al numero di stranieri residenti.
    Da noi il vero problema, è che spesso non si riesce a far partecipare gli stranieri alla vita sociale del paese, pur se invitati.
    Il problema da noi non è tanto la cittadinanza o il permesso di soggiorno, qui da noi il problema è l’integrazione di popoli che di integrarsi non ne hanno proprio voglia. Molti hanno la cittadinanza italiana, eppure non si sentono italiani, la usano solo per ottenere vantaggi economici e di quello che è il posto dove vivono se ne fregano.
    L’interesse da parte nostra nei loro confronti c’è ma servirebbe maggior impegno da parte delle associazioni di immigrati e degli immigrati stessi.
    Purtroppo abbiamo problemi più che altro con persone provenienti da una regione sola, la più rappresentata nel nostro paese, mentre con immigrati di altre zone non abbiamo alcun problema, anzi partecipano volentieri alla vita di paese. Non voglio dirvi la zona di provenienza dei primi perché non vorrei essere presa per una che è contro solo un certo gruppo di persone.
    Sono comunque convinta che in Italia ci siano molti che accettano l’arrivo di nuove persone, ma credo che chi arriva debba imparare ad amare e a vivere il posto dove ha scelto di fermarsi, a rispettare chi già ci vive e a conviverci.
    E lascerei perdere i discorsi sul sangue, la storia ecc., meglio cercare di insegnare il rispetto per tutti e tutto.

    • Gli italiani hanno fatto scuola, Ombretta. Noi siamo andati in tutto il mondo, e in tutto il mondo abbiamo eretto quartieri italiani, facendoli diventare in alcuni casi luoghi cult (come Little Italy). Siamo maestri nel non integrarci nei luoghi dove emigriamo. I bambini degli immigrati sono come i nostri, la tendenza al disinteresse è identica. Anzi, ti dirò: quando ho insegnato a Milano in una scuola superiore posso dire che i figli di immigrati (dal sud America o dal Medio Oriente, per la maggior parte) erano quelli che era più facile “ridestare” dal torpore, erano quelli più sensibili agli stimoli. Gli altri (adolescenti italiani) giocavano con l’iPad in classe e volevano fare i calciatori. Poco altro.
      Essere lontani da casa e vivere in un posto con una cultura diversa o molto diversa dalla nostra porta a cercare conforto tra i propri simili, per sopravvivere allo sradicamento e al disorientamento: è normale, e umano. Lo fanno loro, lo faremmo noi. Io l’ho fatto quando mi sono trasferita a Londra, figurati se dovessi andare a Baghdad.
      Ci vuole solo la volontà di comprendere, di immedesimarsi, e la pazienza di aspettare che la diversità diventi accogliente. Difficile? Sì. Per tutti.

  21. Ok capisco che all’inizio può essere che ci si attacchi a chi è più vicino a noi.
    Poi dopo qualche anno e dopo essere stato invitato e invogliato a partecipare…..
    Il pericolo poi è che ci si stufi di invitarli, che si perda la pazienza di aspettare.
    E poi com’è che alcuni gruppi partecipano e altri no.
    Non può essere solo questione di sradicamento. C’è qualcosa che non funziona, per carità anche da entrambe le parti. Ma se a cercare di capire ci si impegna solo da una parte e l’altra tira su un muro.
    Cosa porta una persona a vivere in un paese per vent’anni senza aver imparato la lingua che in quel paese si parla. Io non ce la farei e penso nemmeno tu, a Londra avrai imparato l’inglese e magari avrai anche cercato di inserirti in qualche modo, dopo i primi tempi immagino.
    Sarà che io sono una che tendenzialmente si intrufola… quando mi capita di andare al nord (d’Europa) se c’è una festicciola di quartiere, un cinema all’aperto, io ci vado e lì si che sembro super straniera (io mora mio marito scuro di pelle e con capelli neri in un mare di teste bionde), ok all’inizio c’è un pochino di disagio (credo giusto da parte mia) poi però tutto passa. L’espressione della gente passa da incuriosita a sorridente. E noi qui non siamo tanto diversi credo.

    • Ombretta, appunto, tu sei una che si intrufola. Una donna di Karachi difficilmente lo farà, perchè già le sembrerà strabiliante poter uscire nel cortile di casa senza dover essere accompagnata. Non so, vedo la tendenza a ragionare col nostro punto di vista, e questo è normale, per carità, ma io voglio cercare di fare di più. E il fatto che gli altri non lo facciano non mi porta a smettere di farlo a mia volta: cerco di seguire gli esempi positivi, non quelli negativi. Ho l’impressione che si usi la scusa della loro scarsa attitudine all’integrazione per giustificare atteggiamenti respingenti. Non possiamo ragionare dicendo “io farei così, e il fatto che loro non lo facciano non depone a loro favore”, perchè i motivi alla base di un determinato atteggiamento possono essere tanti. E’ ovvio che certi popoli siano più resistenti di altri, è normale che una famiglia proveniente da un paese islamico sia più ostica (perchè culturalmente più lontana e abituata a tradizioni molto diverse dalle nostre) rispetto ad una sudamericana e quindi cattolica. A parte questo, non trovo nemmeno giusto pretendere che ogni immigrato ami l’Italia e non veda l’ora di integrarsi: può essere legittimo che a qualcuno l’Italia non piaccia, e che sia qui per sopravvivenza e necessità, ma che in cuor suo non veda l’ora di tornarsene a casa (se mai ci riuscità). A me Londra faceva cagare, e ci stavo per lavorare, passando le serate a piangere. Ed era Londra! Non uscivo manco la sera, figurati, perchè mi sembrava una città di disadattati e di scappati di casa senza nè arte nè parte. Ognuno ha la sua storia, Ombretta: ogni popolo, ogni famiglia e ogni individuo. Per quanto mi riguarda, l’unica cosa che mi interessa è che le persone che arrivano siano persone per bene. Le persone cattive o disoneste non hanno razza nè colore: guarda a Montecitorio, quante ce ne sono. E tutte bianche, cattoliche, ben vestite. Il fatto di essere “a casa loro” pare però li legittimi a comportarsi da farabutti, perchè sono nati qui. Tutta gente integratissima, che nessuno sposta dalla poltrona. Io di questi individui mi preoccupo, di loro vorrei fare a meno in questo paese. E a Tehran loro ci spedirei.

  22. L’esempio negativo (ovviamente dopo poche righe sono già ottusa, cattolica, prepotente e respingente Sarà proprio il caso di eliminarle le religioni in futuro. Spero un giorno di riuscire a cambiare e ad assomigliarti di più) ringrazia. Saluti.

    • Mi spiace che tu l’abbia presa così, perchè non era quello l’intento (nè il significato) delle mie parole. La mia era un’analisi macro. Non ho usato la parola “ottusa”, nè esplicitamente nè implicitamente, non ho detto che tu sei un esempio negativo (nè esplicitamente nè implicitamente), non penso che “cattolica” sia un insulto, come non credo lo sia “islamica” o “buddista”, Non ho mai detto che le religioni dovrebbero essere cancellate, ma umilmente credo che dovrebbero avvicinare anzichè dividere (sbaglio?), e non credo di pretendere che la gente somigli a me: questo post CREDO sia un invito per tutti (me compresa) ad avvicinarsi alla diversità. Mi spiace di essermi spiegata male o di essere stata fraintesa.

      • La scrittura (in generale nel senso della scrittura in sé, non ce l’ho con la tua, la tua mi piace) risulta un po’ limitata, soprattutto perché viene interpretata. Che poi il suo limite è anche la sua parte migliore.
        A volte però sarebbe bello se ci fosse un linguaggio con parole dalle intenzioni facili da interpretare come l’interpretazione del valore oggettivo dei soldi o anche come l’aritmetica delle elementari.
        Ho sempre avuto l’idea, dai tuoi post, che tu fossi e sia una dura e lineare e combattiva (adesso sono io che ti invento almeno in parte) e pensavo stessi prendendo la rincorsa per bastonarmi.
        Ciao.

  23. ma che articolo è ???
    che c’entra un madre razzista davanti alla scuola con il suicidio culturale al quale la Kyenge ci sta portando ??? che povertà di argomenti !!! almeno abbiate il coraggio di controbattere con contenuti seri e non INVENTATI !!! e voi invece di fare i pecoroni e commentare GIUSTO oppure SBAGLIATO fatevi una idea vostra, e per amor di Dio cercate di salvaguardare la vostra cultura…

  24. senta ex ministra lei non e stata votrata da nessuno…non e italiana e quindi se deve dare lezioni di civilta a qualcuno deve farla a casa sua in CONGO…GRANDE LARA…QUESTA MINISTRA HA SCRITTO UN SACCO DI RIGHE MA NON HA DETTO UNA BEATA MINKIA…SOVRANITA’ AL POPOLO ITALIANO…VOI CRIMINALI VESTITI DA ANTIORAZZISTI CHE PIU DI RAZZISTI DI VOI NON SI PUO’

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