Il GayPride di Sucate

Con la notizia che anche a New York il matrimonio gay ha avuto il via libera, oggi non si poteva non andare al Pride di Milano. Certo, a ruota dell’Europride di Roma qui c’era il rischio di sembrare i fratelli poveri della capitale, ma dopo un inizio titubante anche Milano è esplosa di colori, musica e sorrisi sfacciati. C’era un’energia bellissima, quelle delle cose che si tengono in cova nell’incubatrice e poi si lasciano esplodere nella creazione esibita, plateale, spudorata.
Il Pride non è la festa di un colore, ma la festa di tutti i colori. È l’eucarestia della diversità, per la difesa dei diritti di ogni persona in quanto essere umano, amante e senziente.
Un pel punteruolo nelle chiappe dell’Italia dei Giovanardi, la stessa Italia che è il primo mercato europeo per la prostituzione transessuale ma che marcisce nell’ipocrisia dei Family Day.
Un disordine che danza, un sorriso che non si riesce a reprimere, una lotta asimmetrica ma intonata.
E per un giorno Milano è stata davvero #Sucate.

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L’orco della Piccola Città di C.

Jill Greenberg


Questa sera non ho voglia di scrivere molto: vorrei solo farvi ascoltare una canzone. Mi rivolgo soprattutto agli abitanti della Piccola Città di C. che hanno realizzato, come me, di avere come primo cittadino un orco.

Jill Greenberg

Ma non uno di quelli che con rutti, principesse rapite e buoni sentimenti ti strappano la simpatia, come Shrek. Un orco vero, di quelli che ai bambini non piacciono per niente.
Pare infatti (sebbene le voci non siano confermate) che ieri il sindaco della Piccola Città di C. abbia chiamato i vigili urbani per far cacciare dei bambini che stavano giocando al parco, accompagnati dalle loro mamme: pare che, con il loro scorazzare, mettessero sotto stress il verde pubblico. Continua a leggere

A Pontida! A Pontida!

Già alle nove del mattino rimaniamo fermi in colonna, cercando di raggiungere il “sacro” suolo di Pontida. Circondati da uomini addobbati di corna, bandiere e talismani, e da donne col fiasco di vino rosso in borsa, capiamo che evidentemente questa gente ci crede davvero: nel luogo, nel movimento.
Appena entrati nel campo dove tutti attendono Bossi, l’aria che si respira è completamente schizofrenica: tutti si sono dimenticati di essere un partito di governo.
La gente è contro Roma, contro il centralismo, contro i furti perpetrati alle spalle della gente onesta del nord: esattamente come vent’anni fa. Peccato che ora a Roma i leghisti ci mangino, ci bevano, ci sguazzino. Peccato che, grazie ai voti della Lega, nel Parlamento romano siano passate le peggio cose del berlusconismo. Questo per cosa? Per lo pseudo federalismo che dicono di aver fatto passare?
Pagliacciate. E la gente lo sa. Non lo dice, certo: ma lo sa. E lo si capisce dalla parola “secessione”, urlata da ogni angolo della valle bergamasca. Non si inneggia più al federalismo, ci si è già sporcati abbastanza in nome di niente: chiedono di nuovo la separazione dall’Italia, invocano lo stato padano.
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La crème de la crème (eccellenze d’Italia)

Hugh Kretschmer

La cosa bella è che scrivere ormai potrebbe non servire più. Come in un blog-blob, basterebbe raccogliere le perle che valgono ben un post, e depositarle delicatamente in rete. Così. (Non perdetevi i video sui linkabili, mi raccomando).

La capacità di confronto e la dialettica intellettuale  (e il rispetto reciproco)

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FashionCamp 2011

Elisa Motterle

Teoricamente sarei in fase di recupero: in pratica sono tre giorni che ho ricominciato con gli antidolorifici. Oggi pomeriggio ho sognato di nuovo di perdere un dente e i dati di affluenza del referendum lasciano alquanto a desiderare. Tutto più o meno una merda, insomma. Ma ieri, stufa di questa reclusione dal mondo, mi sono fatta di VoltFast, ho preso la macchina di mia sorella (senza radio, senza satellitare, senza Telepass) e me ne sono andata con Mister Magoo al FashionCamp.

Io e Mister Magoo sul set per MayLily

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Le quarantenni

Non voglio fare la fine di Muccino, che racconta ogni stagione della vita man mano che invecchia. Però c’è da dire che, con l’approssimarsi dei 40, sto iniziando a vedere i punti deboli della fascia COUGAR. Il tasto dolente sono le emozioni.
A quarant’anni in linea di massima le donne hanno rapporti stabili e consolidati, sposate o conviventi che siano, con figli o senza: vivono amori di lunga data, pagano il mutuo, lasciano spesso la vita in folle e si godono quello per cui hanno lottato tutta l’adolescenza.
Peccato che, più o meno consciamente, talvolta avvertano una forte carenza emotiva, desiderando quelle passioni forsennate, quel brivido per l’ignoto, quelle sbandate chimiche da cui vent’anni prima scappavano magari a gambe levate in cerca di accasamento e stabilità.
E accadono cataclismi. Continua a leggere

Obbedienza: effetti collaterali

Il greggeChi mi segue sa che nella Piccola Città di C. si sta lottando contro un inceneritore per rifiuti chimici e farmaceutici (anche se tecnicamente è qualcosa di diverso). A dispetto di ogni dichiarazione pubblica e di ogni presa di distanza ufficiale, la giunta cittadina (Lega + PDL) non sta facendo un fico secco per ostacolarne l’insediamento, facendo in modo di fatto che la procedura di autorizzazione proceda liscia e spedita. È toccato quindi a noi cittadini prendere in mano la situazione e formare un comitato contro tutto questo.
A dire il vero, inizialmente l’iniziativa comitato era partita da alcuni esponenti del PD, poi tagliati fuori con denti e artigli dai cittadini che volevano un comitato apolitico: una volta avutolo, depurando il direttivo da ogni esponente di partito, questi stessi cittadini si sono dileguati nel nulla, lasciando l’organizzazione in braghe di tela. Motivo??? Continua a leggere

Della Sfiga

Una notte ho sognato che mi marcivano tutti i denti.
Tre giorni dopo, mentre ero ferma in colonna per andare al lavoro, un furgoncino mi è entrato dentro da dietro trasformandomi in un sandwich. Era il 28 aprile, e ancora oggi sono a casa in infortunio: macchina da demolire, collo il lento recupero.
Che uno dice: vabbè, è una ruota che gira, stavolta è girata dalla mia parte.
Sarà anche vero, per carità, però io che c’ho l’ascendente in vergine e che devo trovare una spiegazione per tutto ciò che accade, sto cercando di capire il senso di questo stop-and-go. Continua a leggere