Oggi muore Current Italia. Ma…..

Davide Scalenghe - No Censura

Oggi, 31 luglio 2011, è una data tristissima per l’informazione italiana: è l’ultimo giorno di ON AIR per Current TV.
La prima volta che fermai il telecomando sul canale 130 di Sky, ricordo ancora che Livia Iacolare stava raccontando del web e dei social network, seduta su un divano con un portatile sulle ginocchia: una ragazza acqua e sapone, con una T-SHIRT bianca, che dal video mi parlava di cose così vicine a me da non sembrarmi quasi plausibile. I miei pensieri taggati #Revolution entrarono in subbuglio, portando il pollice a digitare 130 più spesso di qualsiasi altro numero. Continua a leggere

Lettera aperta al Presidente Pietro Foroni

Buongiorno Presidente,

le scrivo in privato perché è proprio lì che la sua lettera di stamane sul Cittadino mi ha colpito: nel privato.
Da quattro mesi dedico la maggior parte del mio tempo libero alla lotta contro l’inceneritore, sottraendo ore, serate, week-end interi alla mia famiglia, ai miei affetti, alle mie passioni.
L’ho dovuto fare, sa Presidente, perché non c’era nessun altro a farlo in vece mia.
Faccio parte del Comitato CasaleRespira, quello stesso comitato che lei, nella sua lettera (come in altre occasioni), non si nemmeno degnato di citare e di ringraziare.
Basta poco, tante volte, per fare bella figura, ma ne basta ancora meno, in altri casi, per farne una pessima.
Perché sa, noi tutti ce lo ricordiamo bene il suo comunicato stampa sul sito della Provincia. Parole che ancora bruciano, perché hanno tutto il sapore della solitudine di una città tradita dai suoi governanti che dovrebbero di fatto invece proteggerla e tutelarla.
La informo, nel caso questa sfumatura le sfugga, che a noi cittadini delle vostre scaramucce tra guelfi e ghibellini importa poco: delle diatribe politiche, dei tiri alla fune (in cui i leghisti, tra l’altro, non eccellono) o dei salti acrobatici tra una ripicca e una rivendicazione, tutti infervorati ad appuntarsi per primi sul petto tronfio la medaglia del miglior vitello della contea. Continua a leggere

Diario di un comitato – Puntata sulla pubblica umiliazione

Oggi è una giornata meravigliosa. Dopo 4 mesi di riunioni tecniche, tavole rotonde, incontri di sensibilizzazione, serate passate a confrontarsi, week-end dedicati alla raccolta firme con ogni condizione metereologica, comunicati stampa e discussioni aperte sul web, è arrivato il giorno in cui tutto il tempo sottratto alla nostra vita privata e tutta la nostra fatica hanno iniziato ad avere un senso.
È stato difficile, a tratti difficilissimo, affrontare quotidianamente il torpore della gente, la disinformazione strumentale, l’ostilità delle istituzioni (ricordo ancora il comunicato stampa bruciante del Presidente della Provincia Foroni che negava l’esistenza del progetto Elcon), le accuse gratuite e infondate, il cinismo della rassegnazione. In diversi momenti ho avuto voglia di mollare, senza mai nascondere lo sconforto per il clima che ci avvolgeva: lo scoraggiamento di Don Chisciotte di fronte a quei maledetti mulini a vento. Con le mie viscere avrei desiderato un inceneritore personalizzato per tutti gli stolti, gli obbedienti e gli incuranti che un impianto nocivo se lo meritavano sotto al culo. Continua a leggere

E Val D’Aosta fu.

Castello di Graines

“Buongiorno, io ho ricevuto una SmartBox in regalo, valida per una notte e per due persone. Una persona più un cane, vale?” E’ iniziato così il mio week-end valdostano, e con due ore di macchina mi sono trovata catapultata nella mia estate ideale: sole caldo, vento fresco, aria secca. Un sogno durato solo 48 ore, ma goduto fino all’ultimo cucchiaio di polenta concia.
Io e Mister abbiamo dormito in una stanza che sembrava una baita di montagna, all’albergo “La Torretta” di Challand Saint Anselme, un comune che si snoda lungo una strada più che intorno ad una piazza: case sparse per borghi minuscoli e lontani tra loro, che ti sbattono direttamente nella montagna senza darti il sollievo delle passeggiate piane dei paesoni.
Ma l’atmosfera della Torretta è talmente accogliente, e i dettagli così curati ed eleganti, e la cucina così succulenta, e la musica così ben scelta (Sting a cena, Frank Sinatra a pranzo, Enya a colazione) che sentire la mancanza di altro sarebbe sacrilego. Continua a leggere

Israele e la sconfitta nelle sacocce d’Europa

In quest’estate di cataclismi e cambiamenti personali, la scrittura si fa loffia e la vita in rete rallenta. Ma non posso non parlare della Flotilla.
Nel panorama generale di assalto al potere marcio (dopo le rivoluzioni del Nord Africa e del Medio Oriente, l’Islanda, la Spagna, la Grecia, e in piccola parte ora un po’ anche noi in Italia), c’è una potenza che invece si rafforza ogni giorno che passa: Israele.
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A new shopping experience

Sono tutta eccitata: oggi ho fatto il mio primo shopping consapevole a impatto zero.
Quest’estate ho scoperto che il mio verduraio di fiducia ha chiuso i battenti, e mi sono trovata un po’ spaesata: era l’unico dal quale potevo comprare l’anguria a scatola chiusa (e l’anguria per me è una questione serissima). Quindi mi sono ridotta a comprare frutta e verdura al supermercato, con fortuna molto oscillante ed esperienze a tratti stucchevoli, soprattutto per quanto riguarda cetrioli, meloni e pesche.
Così mi sono decisa a seguire il consiglio di mammà, e a rifornirmi alla Valle degli Orti che sta esattamente sotto casa mia, proprio sulla ciclabile dove io e Mister Magoo passeggiamo tutti i giorni come due innamorati. Superato il tabù iniziale di dover dire al bel maschione che mi serviva “Mi raccomando, i cetrioli li voglio piccoli e duri. Mi piacciono solo così”, ho anche dovuto accettare che scegliesse lui per me, mentre io aspettavo seduta tra il fogliame e le zanzare.
Quando è tornato con quello che aveva raccolto per me, pesandolo e dicendomi quanto gli dovevo, mi si è sganciata la mascella. Continua a leggere

Delle donne.

La madonna del latte, di Christian Zucconi

In Italia il 13 febbraio 2011 è successo qualcosa di storico: un milione di donne sono scese in piazza per dire che ne avevano le palle piene. Un evento rivoluzionario per un popolo femminile abituato a sopportare e a tirare avanti, lamentandosi al massimo di fronte alla macchinetta del caffè dell’ufficio.

La buona notizia è che forse tutto non è finito quel 13 febbraio: il 9 e il 10 luglio infatti il Comitato “ Se non ora quando” si riunirà a Siena per una due-giorni di dibattito e incontro dedicata alla condizione delle donne nel paese più maschilista d’Europa. Continua a leggere