Evviva! Ricercatori italiani fanno una scoperta importante sul cancro al seno (e magari guadagnano 100 euro al mese)

Male-curabile

Grafica AIRC

È di oggi la notizia che un gruppo di ricercatori italiani ha compiuto un passo determinante nel capire come vincere il cancro al seno. Gioia, esultanza, orgoglio, ancora una volta.
I ricercatori italiani sono eccellenti, ovunque essi riescano a lavorare, in Italia o all’estero: questo studio è stato compiuto a Milano, quindi è ancora più entusiasmante il risultato ottenuto. Una volta tanto, non sono stati costretti ad emigrare per lavorare.
Poi penso ad un’amica mia, che lavora in Italia nel campo della ricerca da 4 anni: cancro, malattie rare, cose così. Prende 100 euro al mese di rimborso spese. Anche lei non è emigrata, mi dice che non ce la fa, e da 4 anni lavora gratis 12 ore al giorno. Fa la cameriera nel fine settimana per guadagnare due soldi, ma ovviamente è costretta a vivere in casa dei genitori perché l’indipendenza in Italia è un lusso economico sempre più esclusivo. Vite sospese, vite che salvano vite ma costrette a vivere sotto chiave.
Chissà quanto guadagnano i membri del team di Milano che ha fatto questa importante scoperta, chissà quanti anni di lavoro ci sono voluti.
Nel suo famosissimo libro “Libera scienza in libero stato” (Rizzoli, 2010), Margherita Hack aveva evidenziato in modo chiaro i problemi del nostro sistema accademico, le pesantezze burocratiche, e la grave limitazione dei fondi destinati alla ricerca.
La percentuale del PIL dedicata alla ricerca – scriveva – è inferiore a quella di tutti i maggiori Paesi europei”. Eppure, nonostante questa situazione di forte svantaggio, i nostri pochi e mal finanziati ricercatori producono importanti pubblicazioni ogni anno e i loro progetti sono spesso tra i primi a beneficiare di finanziamenti stranieri: questo dimostra che la nostra ricerca, massacrata dall’incuria e dalla cecità dello Stato Italiano, continua ad avere ottime carte da giocare.
In fase di stallo e recessione economica o, soprattutto, in caso di crisi di un intero sistema come sta accadendo oggi, la ricerca è l’unica strada in cui riporre speranze sensate: perché solo da lì possono arrivare idee e soluzioni fondate.
Quando gioiamo per queste belle notizie e ci viene un brivido di patriottismo e di speranza, non dimentichiamoci che dietro questi successi (importanti per il genere umano tutto) ci sono vite piene di passione, talento e competenze sfruttate, malpagate e umiliate da un sistema che se ne frega.
Senza ricerca non c’è futuro, e non certo solo in campo sanitario.
Sono felice del successo di oggi, felicissima. Ma questo non mi impedisce di pensare a quello che c’è dietro, alle inguistizie, insensatezze, vergogne di un sistema marcio. E per quanto il marciume e le mediocrità della nostra situazione sia molto più all’ordine del giorno dei nostri successi, non riesco ad abituarmici, non riesco a fare finta di nulla. Non riesco ad avere una gioia pulita.

3 thoughts on “Evviva! Ricercatori italiani fanno una scoperta importante sul cancro al seno (e magari guadagnano 100 euro al mese)

  1. Palle! Voglio vedere quando la gente riuscirà a guarire, stiamo attenti a dare notizie sensazionalistiche. Gli italiani spesso sono così, si esaltano per troppo poco, e guardano poco ai risultati e troppo spesso agli annunci! E poi lavorare senza essere pagati è assurdo, e non sono questi che raggiungono i risultati, non raccontiamole troppo grosse per favore!

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