Maurizio Costanzo, e le parentesi necessarie.

Maurizio Costanzo mi intervista (video), e riascoltandomi parlare con lui di distanze mi vien da riflettere sul nostro modo sgangherato di vivere il tempo e le situazioni.
Facciamo le cose, ma ne pensiamo altre, che il nostro cervello pare vivere in trasferta.
E quando poi, al rientro, presenta la nota spese sono cazzi.
Non c’è sonno, passeggiata o lettura che interrompa quel frullatore di preoccupazioni e progetti.
Tanto che capita di mettere la spazzola nel cassetto delle posate, provando poi a pettinarsi con la forchetta.
Mai che riusciamo davvero a fermarci nel momento, nemmeno quando guidiamo e rischiamo di sterminare nonnini in biciclo e signore con la sporta.
Spesso nemmeno quando facciamo sesso, che alle otto l’ipermercato chiude e il frigo rischia di rimanere vuoto. Continua a leggere

Amori e Fanculismi: nuove tragedie da due soldi.

Le tragedie d’amore non hanno più pizzi e merletti, tramonti e treni in partenza, lettere strazianti e profumi esotici. Niente più foglie cadenti, tempeste di mare e notti insonni.
Oggi le tragedie d’amore hanno i capelli in ordine, la lingua corrotta dall’Havana e il profumo dei torchietti con crema di carciofi e tartufo nero.
La incontri, la tragedia d’amore, in un elegante ristorante di Milano, nelle telefonate concitate di un improbabile e distinto sessant’enne che mangia solo, fino a quanto viene raggiunto da un’affranta partner di pari età che esordisce tirandogli la lista dei vini sulla testa, e poi gli si siede accanto come se niente fosse, ordinando pappardelle al ragù di cervo e funghi porcini.


La tragedia d’amore non ascolta le motivazioni di lei, le scuse, le preghiere, le provocazioni della mantenuta probabilmente colpevole (“dovevo andare in ospedale, stava morendo”), ma si limita a ripetere incessante per più di ottanta minuti: “Tu devi fare solo una cosa: andartene affanculo”. Continua a leggere