La fortuna non esiste. (un paio di palle).

La settimana scorsa, camminavo con mia madre all’alba per le campagne intorno al fiume Po, nell’unica ora del giorno in cui il caldo non tramortiva qualsiasi essere vivente dal sangue caldo.
Mia madre diceva: “Le borse non possono continuare a far girare soldi sul nulla, i derivati dovrebbero essere illegali: è necessario tornare all’economia reale, altrimenti qua va tutto a ramengo”.
Mia madre ha 60 anni, fa l’infermiera, guarda la TV generalista, talvolta legge i giornali, non si documenta in rete. Io, che pur usufruendo di fonti di informazione più complete, non so nulla di economia, non potevo far altro che darle ragione.
Tra noi ignoranti, ci si intende bene su certe cose. E se c’è un fatto di cui siamo certi, è che così non si può andare avanti. La sensazione è che il capitalismo sia fottuto.
Quella rivoluzione di cui tutti parlano, ma di cui pochi si dimostrano all’altezza, deve essere prima di tutto etica. Economia, politica, cultura, società, diritti: viene tutto dopo.
Guardando il film di Michael MooreCapitalism: a love story” mi viene uno schifo postumo anche un po’ mortificante, per non essermi accorta di nulla prima. Continua a leggere