Le mine vaganti

In questi giorni di degenza, in cui qualsiasi cosa da fare è fastidiosa come un collare di plastica rigida steccato sotto il mento, il tempo vola pesante. Strano a dirsi.
C’è tempo per pensare, perché tutte le battaglie aspettano sullo zerbino di casa: accovacciate, arrotolate su loro stesse per tenersi calde, sbirciano con malcelata noncuranza la mia C5, in attesa che l’inversione del rachide cervicale si normalizzi e mi dia tregua.
C’è tempo di stare su Sky, e di incappare in un film che s’intitola “Mine vaganti”, e che finisce così:  Continua a leggere