A Engy girano le ruote. E un po’ anche a me.

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Sabato 11 Gennaio sarà una giornata speciale per me.
Mi sveglierò alle 4 del mattino per andare a vedere l’alba sulle montagne trentine, perchè per Brand-it-up Travel passeremo tre giorni a vivere e raccontare le meraviglie di #trentinriviera, il sodalizio tra mare e montagna, l’amicizia tra due regioni bellissime del nostro Paese: Liguria e Trentino.
Poi prenderò dei treni e arriverò a Milano, giusto in tempo per rifugiarmi nella scatola lilla, un luogo del cuore, la libreria di Via Sannio dove abita la mia Giulietta.
Qui, da “Il mio Libro“, ritroverò persone speciali, e avrò il piacere di presentare il nuovo libro di Voltalacarta Editrici “Mi girano le ruote”, di Angela Gambirasio (QUI il suo blog).
Una storia che non si regge in piedi” si legge nel sottotitolo, ma più che altro una raccolta di pagine esilaranti e spiazzanti che, tra un sorriso e un’amarezza, insegnano molto. 
Un libro che smonta “
l’iconografia classica del disabile” e dissacra molti stereotipi attraverso episodi di vita quotidiana che Angela Gambirasio racconta con grinta ed intelligenza. Continua a leggere

Workshop: raccontare la vita e la morte

Workshop: raccontare la vita e la morte

Il 14 e il 15 settembre a Lodi ci sarà il Festival Noir, di cui ho già scritto sul blog di Brand-it-up.
Personalmente, domenica 15 alle ore 9 terrò un workshop alla bellissima Biblioteca Laudense sulla narrazione legata alla vita e alla morte.
Il workshop è stato voluto dalle Onoranze Funebri Dubbini, una giovane impresa lodigiana che ha deciso di dare spazio al racconto delle memorie, perché il ricordo vive nell’insegnamento che le persone lasciano dietro di sé.
Durante l’ora a mia disposizione spiegherò come la narrazione biografica abbia importanza non solo per raccontare ciò che accade e a chi sui giornali, nei libri e sui blog, ma anche nella cronaca nera e in tutto ciò che riguarda la fine della vita. Continua a leggere

La Sicilia Pianissimo, il lungo e in largo

La Sicilia Pianissimo, il lungo e in largo

Il mondo dell’editoria è in crisi, anche lui. Un po’ dappertutto.
In Italia però la situazione è aggravata dal fatto che si legge poco, pochissimo.
Di tanto in tanto avvengono cose, e persone appassionate s’inventano avventure meravigliose per combattere una depressione sistemica mastodontica e scoraggiante: eroi della fantasia, arieti ostinati innamorati di parole e storie che si sono immaginati un futuro diverso e lo vogliono vedere compiuto prima che sia troppo tardi.
Un ragazzo di nome Filippo Nicosia un giorno ha sognato un viaggio che portasse i libri alle persone che i libri non li frequentano più, tagliate fuori da un mercato di massa che uccide le piccole librerie e l’editoria indipendente.
Si è messo con tre amici, perché l’amore è moltiplicazione, e con Mauro Maraschi, Serena Casini e Maura Romeo ha comprato un furgone d’epoca, un Fiat 900 del 1976 che non corre più di 70 chilometri l’ora, ribattezzato “Leggiu” (“Leggo” in siciliano).
Con la collaborazione di 32 piccoli editori, lo hanno riempito di 300 libri, hanno fissato 22 tappe e dato vita ad un tour lungo un mese che riportasse i libri alla gente, nelle piazze, nei paesi. Continua a leggere

Piacenza chiama, Giulietta risponde

Elena reading

Lo scorso 28 giugno ho festeggiato il mio 39esimo compleanno partecipando al NON-STOP Reading organizzato a Piacenza per raccogliere fondi per l’Unione Italiana Ciechi: sei ore di letture ininterrotte organizzate da Irma Zanetti che sono state anche una bella occasione per incontrarsi, ascoltare, leggere, contaminare. Continua a leggere

Fuck Earthquake: terremoto, un anno dopo

fuck earthquake

Ieri era un anno.
Sono passati 12 mesi dalla seconda scossa del terremoto che ha fatto tremare l’Emilia, distrutto case, chiese, aziende. Ucciso persone. Minato certezze.
In piazza a San Possidonio abbiamo ricordato quei momenti, e celebrato il lungo percorso di rinascita che abbiamo in parte alle spalle e in parte di fronte. Le campane cadute hanno di nuovo suonato, mentre la gente piangeva e si abbracciava, e noi abbiamo presentato “La vita che trema” nella terra dove il libro è nato: la presentazione emotivamente più importante, accanto ai protagonisti di tutto.
Due settimane fa, con i primi ricavi delle vendite, abbiamo effettuato un bonifico di € 550,00 e uno da € 700,00 è già pronto per domani. Spiccioli, confronto all’enormità dei bisogni di chi non ha più casa e un cuore pieno di momenti drammatici da lasciarsi alle spalle, ma le parole delle persone che ho intervistato e incontrato ieri sera mi hanno confortata sulle risorse di gente forte come i possidiesi.
Il nostro tour di promozione continua: sabato 1° Giugno saremo alle Scuole Medie di Casalpusterlengo, il 15 Giugno in Provincia a Lodi, e il 22 a Brembio.
Grazie a tutti quelli che ci stanno sostenendo e garantiscono fertilità al nostro progetto, e voce al nostro messaggio.

FOTO DI DAMIANO MORETTI Continua a leggere

Festalibro e Crowd Funding

book love

Lo dicevo in chiusura del mio post precedente sulla cultura che può davvero dar da mangiare: il crowd funding può essere una delle poche soluzioni per svincolarci dalle dinamiche assassine di chi non finanzia la cultura e vuole far morire questo paese nell’ignoranza di cemento, banche stitiche, fabbriche chiuse e cassa integrazione.
Oggi ho contribuito al crowd funding di Festalibro, un evento dedicato ai libri per bambini e ragazzi che si terrà a Sassuolo il prossimo maggio: l’ho fatto con 20 euro, nel mio piccolo è tutto ciò che posso, ma si accettano anche contributi da 2 euro, in modo che ognuno possa diventare sostenitore. Se l’obbiettivo non verrà raggiunto (in questo caso 2.000 euro) il denaro non vi verrà detratto: mancano solo 12 giorni.
Diamoci una possibilità, per favore.
Sosteniamo con qualche spicciolo, finchè possiamo, i progetti in cui crediamo e che possono ancora dare una chance a questo paese.

book-love

 

AGGIORNAMENTO 28 APRILE 2013: felicissima di aver ricevuto da Eppela la conferma che il traguardo è stato raggiunto!!!

Eppela - Festalibri

Mutande blu, reggiseno bianco.

E’ proprio così che sono agghindata oggi, sotto i vestiti.
Ieri sera si è parlato anche di questo al Soggiorno Letterario al quale sono stata invitata: un evento privato che mi era stato passato come un appuntamento “tra pochi intimi” e dove invece eravamo più numerosi che a molte presentazioni in Mondadori. Seduti sui tappeti e accatastati sui divani, giornalisti, lettori forti e professionisti dell’editoria hanno discusso d’amore per tre ore.
O meglio: delle difficoltà d’incontro che spesso affligge le nostre relazioni.
Da una parte, spaparanzato in poltrona, Federico Cavina presentava il suo “Solo Colpa d’Alfredo” e dall’altra, appollaiata sul bracciolo, Valentina Camerini ci raccontava il suo “Manuale (d’amore) per la ragazza post-moderna”: un bell’incontro tra maschile e femminile, anche tra il pubblico presente che interagiva liberamente con gli autori, creando un dibattito continuo.
Io ascoltavo, e lasciavo sedimentare quello che sentivo sugli strati di letture di genere che mi sono pippata negli ultimi 10 mesi.
Tra l’autismo comunicativo e sentimentale maschile che emergeva da un lato e l’ossessione femminile del “cosa stai pensando” dall’altro, si è parlato anche di lingerie: la maggior parte delle donne rivendicava la necessità dell’intimo coordinato, una sorta di MUST.

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Almeno un libro in valigia

Vi vedo, attraverso i social network, partire e tornare, mandare messaggi dalle spiagge, dal lago o dalle vie dello shopping e dal lungomare delle bancarelle, sfidando il caldo disumano, mentre io rimango barricata nel mio regno vampiresco fatto di persiane abbassate e aria condizionata, in attesa del fresco della Francia del Nord.
Partire senza un libro da leggere, però, porta una sfiga della madonna – non dimenticatelo – e allora lancio nell’etere alcuni consigli per il tempo ozioso che vi attende, sotto l’ombrellone o all’ombra di un corbezzolo.
Appuntatevi prima di tutto due nomi: Emmanuele Bianco e Sacha Naspini.
Due giovani scrittori che è doveroso leggere.

I cariolanti, di Naspini, è un libro vivo, intrigante, fecondo.
Bastiano – il protagonista – è l’eroe negativo per eccellenza, il bambino cannibale per necessità, l’adulto assassino per istinto, a compimento dell’imprinting sanguinario spiccio ed elementare.
Una vittima senza colpe, vessillo dell’innocenza del male, che si trasforma nel carnefice inconsapevole ma lucido, coerente, avveduto.
Mediocrità animale senza scampo o arte ancestrale di sopravvivenza? Dove inizia la responsabilità individuale, incuneata in quella sociale, storica, antropologica?

 

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