Desolazione BIT e allarme Milano a un anno dall’Expo

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Sono in preda allo sconforto.
Immaginatevi un donnino di 160 cm che parte alla volta di Rho Fiera con una valigia vuota a traino che ha tutta l’intenzione di riempire nel Paese dei Balocchi. Immaginatevi poi lo sgomento di quella stessa donna che, una volta arrivata a destinazione, vede una delle fiere più belle di Milano, la BIT, ridotta all’ombra di se stessa: 4 padiglioni riempiti a malapena, pochi eventi messi insieme così, nelle ultime settimane, fermento esterno inesistente.
Quando mi sono accorta della frastornante assenza di Stati Uniti, Francia, Spagna, Regno Unito, Danimarca, Germania, Austria e Paesi Scandinavi, mi sono sentita sparire dalle mappe insieme all’Italia. Mezzo mondo (gli assenti sono molti di più di quelli citati) non ci calcola più, ci ha tagliato fuori, pensa sia inutile investire qui.
A un anno dall’Expo, questo è un messaggio devastante per la città di Milano.
Non dico per l’Italia intera, perché al TTG di Rimini l’autunno scorso ho visto molto più fermento e partecipazione: questo significa che se in parte l’Italia non è una piazza appetibile perché gli italiani non hanno più soldi manco per campare, la reputazione di Milano sta messa ancora peggio.
Mi ricordo quando alla BIT c’erano 12 padiglioni (di cui uno interamente dedicato alle compagnie aeree), colori e bandiere, abiti e sapori provenienti da 25 continenti (sembrava che il mondo fosse così generoso!). Lungo il percorso tra un padiglione e l’altro c’erano ristoranti aperti, botteghini, bancarelle, venditori di gelati, cioccolato, salsicce, sushi e brezel.
Ora è il deserto. Continua a leggere

Voglio tante prime volte

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Il fatto (gravissimo) è che nessuno ci restituisce il tempo che passa, e passarlo coi giorni o gli anni fotocopiati è peccato mortale. La mia religione me lo impedisce. Così il mio proposito per il 2014 è quello di avere tante prime volte.
Belle, nel senso che non vorrei svenire per la prima volta in metropolitana o essere colpita da un fulmine mentre mi piastro i capelli: voglio tante belle prime volte, e in quest’ottica ho vissuto la notte di San Silvestro.
Non sapevamo cosa fare, non avevamo organizzato niente e con le cene tra amici e parenti ci avevamo già dato dentro per tutto il mese di dicembre. Allora abbiamo scelto Ferrara, perché nessuno di noi aveva mai visto l’incendio del Castello Estense: uno spettacolo pazzesco.
Siamo partiti alle 17 del 31, siamo rientrati alle 4 del mattino del 1° gennaio, abbiamo speso 40 euro a testa e ci siamo goduti una notte speciale. Continua a leggere

La Sicilia Pianissimo, il lungo e in largo

La Sicilia Pianissimo, il lungo e in largo

Il mondo dell’editoria è in crisi, anche lui. Un po’ dappertutto.
In Italia però la situazione è aggravata dal fatto che si legge poco, pochissimo.
Di tanto in tanto avvengono cose, e persone appassionate s’inventano avventure meravigliose per combattere una depressione sistemica mastodontica e scoraggiante: eroi della fantasia, arieti ostinati innamorati di parole e storie che si sono immaginati un futuro diverso e lo vogliono vedere compiuto prima che sia troppo tardi.
Un ragazzo di nome Filippo Nicosia un giorno ha sognato un viaggio che portasse i libri alle persone che i libri non li frequentano più, tagliate fuori da un mercato di massa che uccide le piccole librerie e l’editoria indipendente.
Si è messo con tre amici, perché l’amore è moltiplicazione, e con Mauro Maraschi, Serena Casini e Maura Romeo ha comprato un furgone d’epoca, un Fiat 900 del 1976 che non corre più di 70 chilometri l’ora, ribattezzato “Leggiu” (“Leggo” in siciliano).
Con la collaborazione di 32 piccoli editori, lo hanno riempito di 300 libri, hanno fissato 22 tappe e dato vita ad un tour lungo un mese che riportasse i libri alla gente, nelle piazze, nei paesi. Continua a leggere

Io, la Sardegna e Instagram

Io, la Sardegna e Instagram

Una vacanza di lavoro, quella in Sardegna dell’estate 2013, vissuta molto attraverso Instagram. Due settimane vissute alla ricerca delle strutture ricettive da inserire nel nuovo blog della nostra agenzia dedicato ai viaggi e allo storytelling dell’accoglienza: prepariamo contenuti e itinerari per BRAND-IT-UP-TRAVEL, la nostra nuova creatura.
E intanto raccontiamo i luoghi, e iniziamo da una Sardegna che è tutt’altro che solo mare. Qui metterò qualche scorcio del mio racconto d’immagini su Instagram. A fine mese arriveranno le foto vere, i post, le storie. Continua a leggere

Con la cultura si mangia e si esce dalla crisi

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Oggi Liberos ha riportato un articolo di El Pais che racconta di come in Islanda la cultura sia stata utilizzata per salvare l’economia (tra le altre cose). L’Islanda è quel paese andato praticamente in bancarotta nel 2008, che ha lasciato fallire le banche senza pagarne i debiti ed è ripartito ponendo la cultura al centro del proprio programma di rinascita, anzichè le industrie di alluminio e di energia idroelettrica che stavano distruggendo il paese. Il punto di partenza sono stati i giovani, la musica, il cinema, le nuove tecnologie e il Ministero delle Idee (una roba che vien da commuoversi solo a pensarci). Si legge nell’articolo:

“La musica prima di tutto: l’80 per cento dei giovani (soprattutto residenti nei piccoli centri) suona uno strumento e impara il solfeggio. Questo si traduce in decine di gruppi con un pubblico internazionale. Se la maggior parte dei turisti è attratta dalle bellezze dell’isola, secondo un recente sondaggio il 70 per cento dei giovani si reca in Islanda per ascoltare la musica.”

Questo senza dimenticare teatri, scuole, letteratura (lo stato sostiene 60 scrittori).

Ora pensiamo a noi. L’Italia ha uno tra i più grandi patrimoni turistici, storici, artistici e culturali del mondo. DEL MONDO. Sì, MONDO.
Le statistiche ci dicono che siamo: Continua a leggere

La BIT e le illusioni

Da quando ho dovuto accantonare il sogno del Sudafrica, mi sono ridimensionata su mete europee e itinerari più abbordabili. Dopo Stoccolma e la Francia del Nord, quest’anno la mia intolleranza alle calure estive mi spingerà probabilmente su su fino in Finlandia: sarei orientata sul tour Helsinki – Tallinn – San Pietroburgo.
Così, per raccogliere tutti gli spunti possibili, anche quest’anno me ne sono andata alla BIT: per scoprire che la Finlandia è stata cancellata dalle penisola scandinava e in Russia esiste solo Mosca. Continua a leggere